Sono arrivata in Tangible con un unico obiettivo, prendermi cura delle persone progettando esperienze e interazioni semplici, fluide e inclusive.

Non ho studiato design all’università. Questo bisogna dirlo subito.

Il mio percorso fino ad oggi è tutt’altro che lineare. Con una grande passione per la tecnologia ma soprattutto per le lingue straniere, inizio la mia precoce carriera da linguista da ragazzina, studiando libri di grammatica giapponese e sforzandomi di dare grazia agli ideogrammi che scrivevo con la mia mano tutt’altro che leggiadra..quanta fatica. Ma ne è valso lo sforzo. Dopo un intenso studio di varie lingue e culture straniere, ho convertito questa mia passione in ricerca sulla comunicazione multimediale. Non potevo perdere per strada la tecnologia.

Non dimenticherò mai le ore passate a studiare e scrivere la mia tesi sull’ecosistema digitale RAI, con la sua infinita quantità di siti, mini-siti, sitarelli e app, quanta gioia..ma soprattutto il momento in cui poco dopo aver discusso la tesi, ho aperto il sito RAI, totalmente rinnovato. First reaction: shock!

Sugli strascichi della laurea di Cinema, Televisione e Produzione multimediale, un fortuito incontro con Luca Rosati ha scatenato una serie di fortunati eventi che mi ha portato a capire che tutto questo interesse per i linguaggi e i comportamenti umani, unito al mio amore per il digitale, poteva essere tradotto nella professione che svolgo ora, Experience e Service designer.

Ho progettato interfacce e servizi per molti settori, dal manufacturing e l’IT, alla PA, arrivando al mondo consumer, sempre con una curiosità smisurata non solo sul contesto che cambia ogni volta (una cosa che amo del mio lavoro!) ma ovviamente anche sui bisogni e le necessità delle persone e del business. A volte credo che la mia più grande difficoltà sia tenere a freno la curiosità, la costante necessità di sapere tutto... avete mai visto il film Matrix? O Lucy? Ecco.

 

Film horror, storie paranormali e cartoni animati sono il mio pane quotidiano.

Ho un amore infinito per il mio cane, e credo ci siano poche cose che mi facciano sorridere quanto il suono del mio ukulele.



Domande?