Partendo dall’osservazione degli utenti, studiando il comportamento delle persone che utilizzano la tecnologia per soddisfare desideri e risolvere problemi del quotidiano, individuo soluzioni che rendano usabile ed efficace un prodotto o servizio digitale.

In Tangible mi occupo di progettare sessioni di ricerca qualitativa che facciano emergere i criteri su cui fondare le nostre decisioni di design. Su questi realizzo artefatti, dallo schizzo su carta al prototipo funzionante, che abilitino il nostro team, i partner o il cliente stesso a dare vita al progetto. Il ruolo di “voce dell’utente” mi permette di collaborare a tutte le fasi del flusso di lavoro, aiutando i miei colleghi ad individuare la soluzione più aderente alle aspettative del nostro User.

Sono nata e cresciuta in uno studio fotografico, ho avuto la fortuna di imparare per osmosi criteri di percezione visiva che per essere spiegati necessitano di libri interi.
Mio padre non si limitava alla cura dello scatto, ma ha sempre dato estrema importanza all’impaginazione ed all’accostamento delle immagini. Quando, da ragazzina, ho avuto accesso al web, la voglia di creare contenuti digitali è nata in modo naturale. Ho semplicemente applicato ad un nuovo mezzo ciò che ho sempre fatto: raccontare storie.
In ogni fase del mio percorso didattico e lavorativo mi sono ritrovata a curare piccoli progetti digitali, dal giornalino scolastico a CD-Rom multimediali per la promozione turistica della mia seconda casa, la Romagna. Così è nato il mio amore per il web e la tecnologia.

L’empatia e l’urgenza di capire cosa passasse nella testa delle persone per offrire loro la migliore esperienza sono stati elementi che hanno sempre fatto parte del mio carattere e del mio modo di ragionare. Mi ritrovavo ad osservare gli inviati ad una cerimonia per cui lavoravo con mio padre da adolescente, studiavo le reazioni di visitatori delle fiere alle quali lavoravo da studentessa universitaria, cercavo di approfondire con cura gli obiettivi dei partner e gli scenari in cui si sarebbe realizzato l’evento che aiutavo a progettare durante la mia esperienza di stage presso l’Azienda di Promozione Turistica.

La mia professione è il risultato del mio percorso e di ciò che sono.
Oltre a questo ci sono Tangible e GNV & Partners.
Non è solo un’azienda, non è solo un lavoro. È prima di tutto un’amicizia di ormai 20 anni con Nicolò, con lui e grazie a lui abbiamo costruito questa realtà. Per far sì che i nostri progetti fossero di valore, ho plasmato e accresciuto le mie conoscenze e capacità. Prima di orientare completamente i miei sforzi al design ed alla ricerca, ho lavorato per circa 5 anni come sviluppatrice Front-end specializzata in HTML5 e CSS3. Amavo tanto questo lavoro di artigiano del Web: ogni pagina nasceva dalle mie mani e funzionava bene anche su Explorer 6 solo se riuscivo a trovare il miglior compromesso tecnico e qualche astuzia… Per i nostri primi siti responsive avevo imparato a calcolare e padroneggiare griglie in percentuale, cominciavo a ragionare in termini di programmazione atomica e riuscivo a consegnare siti gradevoli da navigare anche con tablet e i primi smartphone. Bootstrap e Foundation non erano ancora stabili. Con l’arrivo di Luca in GNV & Partners macinavamo davvero tanto lavoro di sviluppo frontend ed eravamo finalmente un Team.
In questo periodo ho avuto anche esperienze di coaching ed insegnamento che poi ho rispolverato nell’ultimo anno facendo corsi di Lean Prototyping e User Research.
Il passaggio da frontender a UX designer è coinciso anche con l’ingresso di Ilaria nella compagine sociale: a lei devo molto, ha saputo darmi spunti fondamentali e molti stimoli.
Altri stimoli profondi — addirittura fondanti — conoscenze e conferme sono arrivate con il corso UX Intensive di Adaptive Path che ho frequentato a Copenhagen con Anna.

Nel 2015, insieme ai miei soci e colleghi, iniziamo il percorso che ci porterà al rebrand di GNV & Partners in Tangible.

Quando non lavoro sono impegnata nell'avventura più bella che abbia vissuto fin'ora: crescere il mio bimbo.

Se tra il ruolo di designer e quello di mamma resta un po' di spazio nella giornata, mi diletto con l'arte bianca e la passione per tutto ciò che è bakery oppure mi tuffo in piscina dove ritrovo il mio amore per il nuoto.
Ora anche le altre mie grandi passioni come il mare, il viaggio e la lettura sono fatte a misura di Davide. Ma esplorare il mondo con passi di bambino mi sta facendo guardare intorno con occhi nuovi e dando nuovo linfa alla mia curiosità, quella genuina spinta che nel lavoro di un designer e ricercatore non dovrebbe mai spegnersi.

Ho parlato di

Workshop: il valore dell'esperienza

UX Book Club Verona 2015

Leggi il post Workshop: il valore dell'esperienza

Cosa manca ad un brief

Better Software 2013

Guarda le slide Cosa manca ad un brief
Domande?